LA SQUADRIGLIA VENETA – Lake to lake nelle Dolomiti Orientali

Le Dolomiti Orientali comprendono i gruppi montuosi tra i più conosciuti. Vi troviamo ad esempio il Gruppo delle Tre cime di Lavaredo, il Gruppo del Cristallo, i Cadini di Misurina, il Gruppo del Sorapis. Non a caso ho nominato questi monumenti della natura perchè il tracciato che abbiamo percorso si snoda proprio all’ombra di questi colossi, costeggiando il Torrente Ansiei che collega il Lago di Misurina al Lago di Santa Caterina meglio conosciuto come Lago di Auronzo di Cadore. Ed è proprio da qui che si parte a 829 mt slm, più precisamente dal parcheggio del centro sportivo situato a ridosso del bacino. Lasciate le macchine, si può salire verso il centro per utilizzare la ciclabile “cittadina” o attraversare il ponte sul lago e iniziare a sporcare i copertoni sulla tratta sterrata che ci accompagnerà fino a Misurina.

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Pronti a partire
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Attraversamento del lago Santa Caterina

Il tracciato della ciclabile si estende per 27 km di cui i primi 17 km sono a pendenza blanda (2% di media) e ci permettono un buon riscaldamento muscolare portandoci fino alla località di Palus San Marco. In questa tratta, dove l’aspetto tecnico è assente, ci pensano 3 attraversamenti, a guado di altrettanti canaloni, ad alzare il grado di avventura a livello “ruote bagnate” :-).

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Il torrente Ansiei
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Guadi

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Dopo qualche chilometro si entra nella Foresta di Somadida, una distesa fitta di abeti che per secoli ha fornito legname per le alberature navali prima alla Repubblica Serenissima poi alla Marina Imperiale Francese e infine per le fortificazioni alpine durante la Grande Guerra. Nonostante ciò è arrivata ai nostri giorni mantenendo un fascino particolare.

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Dalla Riserva naturale inizia il nuovo tratto, inaugurato nel 2016, di stampo sicuramente più impegnativo, che in 10 km e 600 mt di dislivello, ci porterà a Misurina evitando la statale.

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Giungiamo in località Valbona dove la raduna priva di alberi ci apre la vista al massiccio del Sorapis e del Cristallo.

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Il Gruppo del Sorapis
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…e quello del Cristallo

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Lasciata la foresta, il percorso è ampio e ben battuto anche se a tratti lo scorrere dell’acqua ha scavato solchi nella massicciata di ghiaino trasportandolo in parte sui tratti ad alta pendenza con fondo in cemento e creando un accoppiata poco simpatica e salutare. Da qui la salita presenta rampe ripetute di qualche centinaio di metri con pendenza dichiarata del 15% (ma solo perchè non avevano la segnaletica con il 20% e il 25%).

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Superato il sottopasso che inaugura un nuovissimo tratto della pista che fa evitare un paio di tornanti su strada, ci si avvia verso lo scollinamento a 1774 mt che ci porterà con brevi saliscendi al Lago di Misurina dove ci aspetta il classico risto/montainbar rispondente al fantasioso nome di Miralago.

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Rampa di uscita progettata da un ingegnere missilista
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Il lago di Misurina
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Un nome, un destino

Per il ritorno c’è poco da dire e tanto da divertirsi, le velocità si decuplicano (si passa dai 3-5 km/h in salita ai 30-40 km/h in discesa) grazie alla sezione larga del tracciato che permette un basso uso dei freni e purtroppo in soli 20′ ci si ritrova nella foresta di Somadida dove però la pendenza è ancora discreta per divertirsi, questa volta, usando un pò i pedali.

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Opzioni di attraversamento
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Tifosi inaspettati

Dopo un’altra mezz’oretta di discesa costante sull’argine dell’Ansiei ci si ritrova ad Auronzo dove, tra l’imbarazzo della scelta, ci si imbuca in un mountainbar prima di risalire in macchina e rientrare a casa.

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Mountainbar sacrificale di fine percorso

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