
Quest’escursione è stata pianificata in modo che iniziasse e finisse in una stazione ferroviaria, rientrando così nella tipologia “treno+bici”. Il treno infatti è un mezzo che si abbina perfettamente alla bici (impagabile la comodità del viaggiar seduti in un ambiente ampio in cui si può chiacchierare, sfogliare le mappe, far colazione e riposare, invece che star reclusi nell’abitacolo di un’autovettura).
Purtroppo però in Sardegna, sulle vecchie automotrici, son state piombate le serrande d’accesso al comparti bagagli, e il trasporto bici su di esse (per quanto previsto nell’orario ufficiale) è stato abolito, lasciando la possibilità di fruirne al buon cuore e disponibilità del personale viaggiante delle FS (personale che merita un grazie da parte di noi bikers, perché fa sempre in modo di non lasciarci a terra). Sui mezzi più moderni (il Minuetto e il nuovissimo Pendolino), invece, il trasporto è possibile ufficialmente per due bici (ma anche qui, la disponibilità del capotreno trova sempre il modo per farne viaggiare qualcuna in più).
E’ un vero peccato che la Sardegna non abbia ancora fatto del trasporto treno+bici una risorsa ben strutturata e diffusa, perché se è vero che quello in bici è la tipologia di turismo destinata a diffondersi maggiormente, gli spostamenti “treno+bici” sono, al suo interno, la forma di trasporto di gran lunga più adatta e richiesta.

Per la nostra escursione al Montiferru, l’appuntamento è stato alla stazione FS di Decimomannu, da dove siamo partiti su un comodo Minuetto che ci ha portato fino alla stazione di Abbasanta.

A questo punto è cominciata la nostra “giornata sui pedali”, percorrendo inizialmente la strada asfaltata che passa per Santu Lussurgiu e, da lì, sale fino al valico de La Madonnina.


Questa strada è abbastanza agevole in quanto, pur presentando una salita pressoché ininterrotta, presenta pendenze che, via via crescenti, non superano comunque il 6%.
L’itinerario, man mano che si sale di quota, vede la vegetazione boschiva infittirsi sempre più, consentendoci di pedalare avvolti dai profumi del bosco.


Giunti al valico de La Madonnina, abbiamo svoltato a destra per prendere lo sterrato che conduce sulla cima del Montiferru. Pedalare nei pressi di una vetta, vista la giornata abbastanza nuvolosa, ci ha fatto letteralmente immergere dentro una nube, con una visibilità ridotta a una decina di metri e un’umidità che si poteva tagliare a fette.


La situazione suggestiva e un po’ dantesca ci ha accompagnato per diversi chilometri, lungo la veloce e lunghissima discesa che, in 18km, ci avrebbe portato fino al mare.



Questo tratto di percorso è letteralmente spettacolare e consente di scendere velocissimi, pur prestando attenzione al fondo stradale che è spesso rovinato a causa di solchi scavati dalla pioggia. Questa zona è ricchissima d’acqua, e durante la lunghissima discesa abbiamo pedalato immersi nel bosco, avvolti da una galleria d’alberi e circondati da ruscelli che spesso abbiamo dovuto guadare in velocità.



Questi 18 km di autentico spasso costituiscono una delle discese su sterrato più lunghe tra quelle della Sardegna, e quando siamo arrivati alla sua conclusione, a Santa Caterina di Pittinuri, ci è dispiaciuto non poco, per quanto il bellissimo panorama sul mare abbia “attenuato” il dispiacere.


Da qui in poi abbiamo ripreso l’asfalto, che in 27 km ci ha portato fino ad Oristano. L’escursione si è conclusa alla stazione FS, da dove abbiamo preso il treno, sempre un Minuetto, che ci ha riportato a Decimomannu.

Considerazioni sull’escursione: si tratta di un itinerario di media difficoltà, piuttosto lungo (77,8km) e con un dislivello positivo totale di 970m. Oltre metà percorso tuttavia si sviluppa su asfalto, rendendolo meno faticoso. La discesa dalla vetta del Montiferru, oltre che lunghissima, invita anche alla velocità grazie alla presenza di lunghi tratti rettilinei, e infatti si superano spesso i 60km/h. Bisogna tuttavia tenere sempre viva l’attenzione, perché il fondo stradale è tutt’altro che una tavola da biliardo, e i solchi sia trasversali che longitudinali scavati dall’acqua possono provocare delle cadute.
Dal punto di vista paesaggistico, poi, quest’escursione attraversa una delle aree boschive più belle della Sardegna, ricchissima d’acqua e con un microclima che la rende fresca anche d’estate. I panorami che si possono ammirare dal Montiferru, inoltre, sono quanto di più poetico la nostra terra sappia offrire, a patto che si abbia la volontà di faticare un po’ sui pedali.
