Il Sinis è un territorio unico in Sardegna, autentico museo a cielo aperto ricchissimo di siti archeologici, in cui la natura si è sbizzarrita nel creare delle coste di incantevole bellezza.
Avevamo già da tempo in programma di visitarlo, e così abbiamo organizzato una “treno+bici” di primavera, stagione che enfatizza la bellezza dei luoghi.


Partiti col treno delle 9.29 da Decimomannu, in circa un’ora siamo arrivati a Oristano. La città è collegata a Torregrande da una ciclabile di recente costruzione, utilissima per raggiungere la costa in sicurezza.

Giunti alla “spiaggia di Oristano”, abbiamo proseguito su asfalto in direzione di Cabras, ed essendo un giorno festivo (25 aprile) abbiamo trovato molto traffico (è quindi consigliabile scegliere un giorno, o perlomeno un orario, in cui si possa pedalare in un contesto più tranquillo e sicuro).
Abbiamo quindi svoltato in direzione del villaggio di San Salvatore (fortunatamente lasciandoci alle spalle il traffico), dove abbiamo sostato per una visita. Il villaggio è un piccolo gioiello, con architettura e struttura che ricorda un villaggio western. Non per niente, negli anni ’60-’70 è stato utilizzato come set per diversi film western, e al suo interno venne anche costruito un saloon (andato poi distrutto a causa di un incendio). Nota a margine: era in corso una festa patronale, e il profumo di pesci arrosto ci ha fatto seriamente pensare di abbandonare la nostra escursione e sederci a tavola…




Lasciato San Salvatore, abbiamo proseguito in direzione Is Arutas, lungo strade asfaltate ma fortunatamente con scarsissimo traffico. L’arrivo in spiaggia, essendo preceduto dal superamento di un piccolo rilievo, offre una bellissima visione dall’alto di questo tratto di mare.


Vista l’ora, abbiamo sostato a Is Arutas per “pranzare” (definizione generosa; pranzo era quello che stavano preparando a San Salvatore, non le nostre merendine). Abbiamo quindi ripreso la strada, stavolta pedalando sulla sterrata che segue la costa in direzione sud.
Questo tratto dell’itinerario è sicuramente il più affascinante. I campi fioriti giungono fino al mare, separati solo dalla striscia di sabbia, caratterizzando questo paesaggio fiabesco. Si pedala in perfetta solitudine, e gli unici rumori sono quelli delle bici e delle nostre chiacchiere.



Questa strada termina con una breve salita, alla cui sommità ci si presenta un panorama eccezionale sulla laguna di Cabras e la piana circostante.


Si prende quindi la via del rientro verso Torregrande, raggiunta la quale poi proseguiamo fino a Oristano. Il bar della stazione FS, come al solito, è il nostro punto ristoro che ci accoglie al termine delle escursioni, in attesa che il treno ci riporti a casa.



Considerazioni sull’escursione: si tratta di un itinerario molto facile che, per quanto sia lungo circa 60km, presenta appena 100m di dislivello. E’ pertanto particolarmente adatto a chi è alle prime escursioni e voglia cominciare ad “avventurarsi” lungo un percorso decisamente più interessante delle passeggiate tra le campagne che, di norma, sono stati la “scuola guida” per tutti coloro che hanno iniziato ad uscire in mountain bike. L’unica, importante, raccomandazione è quella di prestare grande attenzione lungo le strade asfaltate, cercando di scegliere giornate ed orari in cui il traffico sia minore possibile.
