SE PROPRIO AVETE UNA BICI DA CENTRO COMMERCIALE… (ISTRUZIONI PER RENDERLA PIU’ SICURA)

La bici da centro commerciale, si sa, è portata a esempio supremo di come non deve essere una bici. E’ pesantissima (e questo può essere sopportabile), ha componentistica di qualità infima (e questo è già meno tollerabile), ma soprattutto ha alcune parti cui è affidata la nostra sicurezza che si rompono molto facilmente (e questo non è per niente tollerabile, e in un’epoca in cui sono soggetti a norme di sicurezza strettissime anche gli stuzzicadenti, stupisce che possano essere vendute queste trappole che possono mettere a rischio l’incolumità delle persone).

Quindi il consiglio ovvio è: lasciamo le bici dei centri commerciali ai centri commerciali, e se proprio vogliamo comprarci qualcosa lì, facciamo scorta di cioccolata che almeno mette il buonumore.

Può capitare però di aver già fatto l’infausto acquisto, e di avere in casa uno di quei simpatici catorci. Che fare? Non considerando l’ipotesi di darla al vicino di casa che va in giro col motocarro a raccoglie ferraglie, non ci resta che vedere come intervenire per metterla in sicurezza.

Premessa: con queste bici il massimo dell’avventura che ci si può concedere è una pedalata in ciclabile. Volendo proprio andare oltre, si può fare una passeggiata sulle sterrate di campagna. Poi stop, di escursioni anche facili e brevi non se ne parla, e occhio a quando la usano i nostri ragazzi, perché è un attimo farsi male.

Dicevamo, vediamo come metterle in sicurezza. Chiaramente queste bici hanno tutto di qualità scadente, per cui si decentreranno presto le ruote (e pazienza), il cambio sarà tutt’altro che preciso (e pazienza), i pedali saranno in plastica (e teniamoli sotto controllo, perché se si rompono durante un’uscita poi ci tocca rientrare a casa a piedi; quindi occhio a quando cominciano a prendere gioco perché quello è il momento di sostituirli con un paio da meno di 10€ ma robusto e affidabile), i freni… eh, e qui viene il bello (si fa per dire) perché i freni di queste biciclette fanno letteralmente schifo: hanno le leve (quelle che premiamo con le mani) e soprattutto le pinze (quelle che, tramite i tacchetti, pressano sul cerchio frenando) in plastica. E se le leve sono in plastica dura e con una certa resistenza (tutta da verificare), le pinze sono spesso in una plastica molliccia che, durante la frenata, flette e soprattutto, dopo un certo utilizzo, si spezza.

Ora, sebbene con queste bici non si vada in montagna per lanciarsi in spericolate discese, è sufficiente che una pinza dei freni si spezzi durante la frenata a uno stop nel tragitto casa-edicola, per mettere a rischio la vita di una persona. Confesso che, quando ho visto la “qualità” di questi freni, sono rimasto senza parole… Come si può consentire che vengano messe in commercio delle simili trappole, che per giunta vengono utilizzate da persone poco esperte (queste bici vanno in mano a ragazzini, oppure ad adulti che le usano giusto per muoversi in paese e non son certo dei funamboli).

E quindi? E quindi, se avete una di queste bici e volete usarla, vi suggerisco (e se potessi ve lo imporrei, per quanto mi fa paura la loro pericolosità) di buttar via le pinze dei freni in plastica e di installarne un paio in metallo. Vanno bene anche un paio di pinze economicissime, ed eventualmente un ciclomeccanico che dovesse trovarsene un paio in officina smontate da una bici che ha aggiornato, ve le regalerà volentieri (salvo che vi voglia chiedere 2-3 euro, perché quello sarebbe il valore economico). In alternativa, le trovate in vendita a un prezzo non superiore ai 20€ per anteriore+posteriore.

Le foto qui di seguito illustrano un lavoro fatto su una di queste biciclette.

Sono state innanzitutto centrate le ruote (talmente decentrate che i pattini dei freni sfregavano alternativamente sui due lati del cerchio, anche regolandoli in modo che ne fossero più distanti possibile). Si è quindi regolato il cambio, dato che su queste bici la messa a punto è, eufemisticamente, approssimativa. Poi si è verificata l’usura della catena, in quanto una volta che si supera il limite di stiramento delle maglie si potrebbe avere una rottura (e con la catena rotta si torna a casa a piedi).

Il lavoro importante però è stato quello della sostituzione delle pinze dei freni con una coppia anteriore+posteriore smontata da un’altra mountain bike su cui son state installate pinze di qualità superiore. E’ un lavoro estremamente semplice, alla portata anche di chi non abbia grandi competenze.

Si tratta infatti si svitare la vite che fissa il cavetto del freno alla pinza, e quindi svitare le due viti che fissano le pinze ai perni del telaio. Fatto questo, si procede all’inverso, montando le nuove pinze (dopo aver prima svitato i tacchetti dei freni, che altrimenti impediscono il montaggio e, in ogni caso, andranno poi regolati in modo che durante la frenata poggino sul cerchio con tutta la loro superficie), fissando nuovamente il cavetto del freno, e quindi regolando i tacchetti.

Per ciascuna coppia di pinze, l’operazione si risolve in un paio di minuti per cui, se avete un amico più esperto di voi, potete chiedergli il piacere di darvi una mano e difficilmente ve la negherà.

Vi prego di credermi che, se avete intenzione di usare una di quei trabiccoli, il cambio dei freni è davvero indispensabile per la vostra sicurezza.

Una volta completato il lavoro, anche la bici da centro commerciale vi consentirà di fare le vostre pedalate. Però mi raccomando, al primo rumorino sospetto fatela subito vedere a qualcuno con un po’ di esperienza e intanto, se andare in giro in bici dovesse “appassionarvi”, appena possiblie regalatevi una bicicletta “vera”

Buone pedalate ai neofiti dalla banda dei Bi(ke)plani

11 pensieri su “SE PROPRIO AVETE UNA BICI DA CENTRO COMMERCIALE… (ISTRUZIONI PER RENDERLA PIU’ SICURA)

  1. Prima di tutto i complimenti x qs magnifico sito, hai il coraggio e la capacità di far luce sul meccanismo di creazione di bisogni ad hoc in modo analitico e chiaro oltre a fornire una miriade di informazioni tecniche preziose. Io ho cominciato a pedalare da pochi mese grazie ad un omaggio di un amico che mi ha girato la sua vetusta Puch degli anni 80.La bici monta componenti Altus c10 di mediocre qualità, freni cantilever, cerchi da 26, vecchio attacco a pipa x il manubrio, pesa 15kg. Per quello che faccio può bastare ma mi stavo chiedendo se valeva la pena montare dei v brake (deore pinze+leve), sostituire i pedali (uno è rotto) e cambiare copertoni.i cerchi riportano la dicitura 559-17, che misure di gomme posso montare? Forse con un budget di 150 euro sarebbe meglio cercare un usato più recente e lavorare su quello……ad ogni modo Ti ringrazio x quanto ci metti a disposizione con i tuoi articoli.

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    1. Buongiorno Beppe, ti ringrazio per aver apprezzato lo “stile” del sito.
      Riguardo alla tua mtb Puch, trattandosi di uno dei modelli pionieristici, è un modello molto pesante, in tutte le componenti, e il mio suggerimento è di non spenderci sopra perchè il miglioramento non varrebbe la spesa.
      Il consiglio è quello di fare come negli esempi che hai visto sul sito: cerca una mountain bike di produzione da fine anni ’90 in avanti, mettendo in conto una spesa di circa 50€ per un usato affidabile. Noi abbiamo verificato che i modelli “base” Legnano e Bottecchia (ma ce ne sono sicuramente anche di altri marchi) costituiscono degli ottimi punti di partenza. Addirittura inizialmente (finchè non decidi di migliorare la mtb), gli unici interventi necessari sono il cambio catena (di norma stirata oltre il limite in questi casi) e conseguentemente il pacco pignoni; su una trasmissione 3x7v te la cavi con 20-25€ in tutto.
      Nel mentre che cerchi una mtb adatta per essere aggiornata/migliorata, potresti però cominciare ad acquistare un paio di buone ruote e dei v-brake (gli Shimano Deore, ma se li trovi spendi 20€ il più e prendi gli XT). Inizialmente monterai questi pezzi sull’attuale mtb, per poi trasferirli su quella che prenderai successivamente. Come copertoni, ti consiglio la coppia Michelin Country Grip / Country Race; con 20€ in totale, hai delle ottime coperture

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  2. Grazie 1000 per la risposta!
    La vetusta Puck è della metà degli anni 90, ho sbagliato di un decennio ma la sostanza non cambia….purtroppo credo non convenga spenderci più di tanto, adottanto i Vbrake dovrei sostituire anche le leve (almeno così ho sentito dire), per gli altri componenti leggendo i tuoi articoli non riesco a trovare prezzi che si avvicinino, neanche per le gomme!!!
    Se guardo gli annunci di Mtb usate a meno di 200 euro non riesco a trovare nulla per cui valga la pena investire, cercherò con più scrupolo sperando di trovare qualcosa, non ho fretta.
    Per il momento mi accontenterò di una accurata pulizia, sostituzione pattini, ingrassaggio, in fin dei conti ho appena scoperto qs mondo (vengo da moto trial-enduro) ed è giusto che impari a scoprirlo poco alla volta anche soffrendo un po!
    Non smettere di scrivere!!!!

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    1. No Beppe, come leve vanno bene anche quelle per i cantilever (la differenza è che sono più lunghe per avere più “leva”, perchè i cantilever hanno bisogno di più forza, e poi permettono di frenare con quattro dita, cosa che con i v-brake è inutile). Per i copertoni, questi sono perfetti per la posteriore (scorrevolissimi, adatti anche all’anteriore se fai percorsi su asfalto e sterrati ben battuti): https://www.ridewill.it/p/it/michelin-305650350-copertone-26×210-country-racer-rigido-nero/32668/
      ; questi invece son perfetti per l’anteriore (ottima tenuta laterale, non ti scappa l’avantreno nemmeno su fondi stradali molto sconnessi): https://www.ridewill.it/p/it/michelin-305650360-copertone-mtb-country-gripr-26×210-rigido-nero/420807/
      Un usato a 200€ (ma anche a 500€) potrebbe essere comunque ben preso, dipende chiaramente dalle condizioni e dalla componentistica. A mio avviso però, se si vuole ottenere il miglior rapporto qualità prezzo, l’ideale è aspettare di trovare il classico modello base Legnano o Bottecchia di una decina di anni fa. Erano mtb con un peso contenuto (intorno ai 13kg) e telai molto leggeri (poco più di 2kg in taglia M), che nuove costavano poco sopra i 200€ (e se ne trovi una usata, la porti a casa a 50€).
      Io ti suggerisco di mettere subito i v-brake alla Puck, e di gommarla con quei Michelin (da Deporvillage costavano 20€ la coppia, ma al momento ho visto che sono esauriti). I copertoni chiaramente in 1500-2000km li avrai belli che consumati, mentre i v-brake te li porterai sulla “nuova” mtb appena ne troverai una come piace a te.
      Per quanto riguarda lo scrivere, si, temo che non vi libererete di me! 🙂

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  3. Ancora grazie , solo un ultimo consiglio, sui cerchi 559-17 posso montare i copertoni che mi hai consigliato che sono 26-2,10?
    Basta ho finito di stressarti🙂 e continuo a seguirti.
    Un abbraccio.

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    1. Beppe, sta pur tranquillo che non mi hai stressato, due consigli a mo’ di chiacchiera non costano niente.
      I tuoi cerchi vanno benissimo per quei copertoni (tra l’altro,hanno identica larghezza di quelli che ho sulle mie mtb).
      Se poi dovesse capitare a tiro del nostro gruppo una affidabile mtb usata da 50€, te lo segnalerò (nel sito c’è anche una sezione dedicata al vendo-compro-scambio, ma essendo un’attività marginale nel nostro gruppo, c’è giusto qualche articolo ogni tanto).
      Buone pedalate!

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  4. Ciao e complimenti per il blog!!!
    Condivido praticamente tutte le tue dissertazioni scientifiche!
    Sono felice possessore di una Marin bear valley SE del 1997 con gruppo SLX che sto finendo di restaurare (peso 10,8 kg pedali inclusi).
    Da sei mesi lotto tra la voglia di comprare una MTB nuova con investimento di circa 1500€ e la sensazione che, per quello che ci faccio io con la bici, la nuova mtb sa xc non serva assolutamente a nulla.
    Credo che aver trovato per caso il tuo blog mi “avvicini” alla pace interiore 😛 propendendo per rimanere un biker old school!!!
    Chiedo pertanto un tuo parere:
    Risparmiando il budget destinato all’acquisto della nuova mtb,
    varrebbe la pena montare una forcella ammortizzata con escursione 100 mm (suppongo che dovrei accorciare anche lo stem) per avere una mtb più “trail”?
    Oppure lo sconvolgimento delle geometrie mi restituirebbe una bici inguidabile e quindi mi conviene mantenere la bici così?
    Grazie in anticipo per il tuo parere e ancora complimenti!

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    1. Ciao Pietro, ti do innanzitutto la risposta sintetica (poi te la argomento): puoi ASSOLUTAMENTE installare una forcella ammortizzata da 100mm SENZA che le geometrie vengano snaturate.
      E adesso vedo di argomentare la cosa:
      io ho due Bianchi coetanee della tua Marin; al tempo queste mountain bike nascevano con forcella rigida, per poi eventualmente installare successivamente una forcella ammortizzata. Le mie due Bianchi hanno telai con geometrie identiche; una (la LT270) è stata lasciata “full rigid” (utilizzata per viaggi ed escursioni su fondi stradali buoni), l’altra (la SL470) era stata dotata di forcella ammortizzata quasi subito.
      La prima considerazione da fare è che le geometrie di quei telai sono identiche a quelle delle mtb attuali (ovvero le 26″ finchè le hanno prodotte, e oggi le 27″, mentre è ovvio che le 29″ abbiano geometrie diverse, altrimenti per girarle servirebbe la gru). Trovi un articolo a riguardo nella sezione “tecnica e meccanica”, mi pare sia il “diamo i numeri (4)”, dove compaiono proprio le mie due mtb Bianchi.
      Detto questo, e tornando alle mie due Bianchi, la “full rigid” ha chiaramente l’angolo di sterzo originario, che è pari a 71,5°. Quella ammortizzata, ha invece angolo di 68,5° (poichè l’avantreno è stato sollevato di 50mm, con l’installaziione di una forcella da 90mm di corsa). Si tratta di una geometria stravolta che peggiora la guidabilità della mtb? Neanche per niente! Siamo perfettamente nel campo di valori ottimali per un angolo di sterzo. Qual’è la differenza tra 71,5° e 68,5°? Che nel primo caso la bici è più “tranquilla”, nel secondo più “reattiva”. Nello specifico, cosa significa più reattiva? Significa che è più sensibile alle sollecitazioni allo sterzo (comprese quelle che arrivano dall’inclinare la bici), e quindi più rapida nella risposta (che è ciò che si chiede a una mtb che, se ha una forcella ammortizzata, si presume debba affrontare terreni scassati dove la reattività fa la differenza). Per contro, la maggiore inclinazione della forcella ne migliora la stabilità, nel senso che la mtb recupera più rapidamente l’assetto dopo qualunque imprevisto (urto o quant’altro) che glielo modifichi (ricordiamoci che la bicicletta costituisce un sistema dinamco in grado di autoequilibrarsi, proprio grazie alle geometrie dell’avantreno che, assieme all’effetto giroscopico, rimettono la bici in assetto e, di fatto, la tengono verticale; ma di questo parleremo approfonditamente in un prossimo articolo sul tema).
      E la mtb con angolo di 71,5° perchè è più “tranquilla”? Te ne accorgi guidando senza mani entrambe. L’angolo da 71,5° fa si che la mtb risenta meno delle inevitabili oscillazioni del tuo baricentro quando pedali senza mani. Che significa? Che è più lenta nella risposta quando devi variarne rapidamente assetto e direzione, ma ti consente una guida più tranquilla perchè conseguentemente risente meno degli inevitabili spostamenti del corpo mentre pedali. Parliamo di differenze piccole, non è che avverti la differenza tra guidare un camion e un auto da rally, però queste differenze ci sono.
      E riguardo allo stem? Se l’attacco manubrio attuale ti va bene, tienilo della stessa lunghezza perchè di fatto non ci sono variazioni in tal senso. Unico accorgimento, montalo rovesciato, con angolo negativo, in modo da compensare l’innalzamento dell’avantreno conseguente all’installazione della forcella ammortizzata.
      Piuttosto, come forcella hai già valutato cosa installare? Ovvero, se manterrai i freni v-brake, chiaramente te ne occorrerà una coi relativi perni (e nel mercato del nuovo trovi sono modelli che vanno dalla bassa gamma al giocattolo). Inoltre, se il telaio è da 1″ e la forcella ha cannotto da 1″1/8, dovrai sostituirlo con uno da 1″.
      A ogni modo, tieniti stretta la Marin, perchè non è che ci potrai fare “quel che ci fai tu”, ma potrai davvero affrontare qualunque terreno tenendo testa alle migliori mtb da xc attuali (e questo posso dirtelo per esperienza, e del resto per quale motivo ciò non dovrebbe essere possibile, se non per le fantasie degli spot pubblicitari?)

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  5. Ciao! Intanto grazie per la risposta esaustiva!
    La mia Marin ha la serie sterzo da 1″1/8 e avrei intenzione di prendere questa forcella:
    https://www.probikeshop.it/forcella-rockshox-30-silver-tk-26-100-mm-coil-nero-2018/138762.html?gclid=CjwKCAjw_NX7BRA1EiwA2dpg0mvBqAfK-faq5V9nXx6lIPQUF0rqJW8xt2Y_QDc8KZkvN24hj-SJJhoCmOoQAvD_BwE&gshop=IT&ef_id=CjwKCAjw_NX7BRA1EiwA2dpg0mvBqAfK-faq5V9nXx6lIPQUF0rqJW8xt2Y_QDc8KZkvN24hj-SJJhoCmOoQAvD_BwE:G:s
    Terrei i v-brake perchè condivido le tue considerazioni sull’impianto frenante delle bici e non vedo il motivo di appesantire la bici, complicandone la meccanica e contemporaneamente spendendo di più.
    Anche l’idea di mettere la forcella ammortizzata è dettata più dalla voglia di fare un’esperienza nuova che da una reale esigenza, del resto quando mio padre mi comprò la Marin (ahimè 23 anni fa) con quella bici rigida affrontavo discese che oggi rientrano nella categoria enduro… ne porto ancora qualche segno su gomiti e ginocchia 😛

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    1. Comincio dalla fine, e dai percorsi che oggi vengono definiti da enduro, e che al tempo percorrevamo con delle “full rigid”. Eravamo molti meno a praticare la mtb, e probabilmente tutti con gambe, tecnica e soprattutto testa all’altezza, per non parlare di gomiti e ginocchia… (oggi la mtb è diventata anche un’attività ricreativa, e il 95% dei praticanti odierni si ammazzerebbe al primo metro di quei vecchi percorsi “da enduro” con manutenzione inesistente che facevamo con le rigide, anche se utilizzassero una enduro).
      Riguardo alla forcella, io ti suggerisco di tenere d’occhio l’usato su ebay. Noi, che di norma “inseguiamo” le Marzocchi, con un po’ di pazienza ci portiamo a casa le “top di gamma” di 12-15 anni fa (che sarebbero top di gamma da 800€ anche oggi, con buona pace dei soliti slogan del marketing) per 60-80€

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