DUE BULLS PER DUE ALLESTIMENTI (3^ PARTE – LA BULLS 7.50 E’ PRONTA AL DECOLLO)

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Nella precedente puntata abbiamo visto come, dialogando col biker che “piloterà” questo bi(ke)plano, abbiamo definito nei minimi dettagli come sarebbe dovuta essere la sua mtb. A quel punto non restava altro da fare che… farla!

Siamo così passati dalla teoria alla pratica, e dato che le parole le abbiamo spese tutte la volta scorsa, direi di lasciar spazio alle immagini per lasciare che siano loro a raccontare il risultato ottenuto.

Giusto per ricordare “da dove eravamo partiti”, cominciamo con una fotografia della Bulls “originaria”, con tanto di portapacchi, fari con dinamo, e l’immancabile campanellino che contrassegna qualunque tipologia di bici tedesca (inteso come circolante in Germania).

Allestimenti come questi, palesemente votati a uscite per far la spesa e non certo ad avventurose scalate tra marmotte e stambecchi, anche se “leggermente bruttini”, sono garanzia che la mountain bike non è stata certo stressata, ma anzi non ha nemmeno completato il rodaggio. Sono insomma garanzia di avere tra le mani una “base” di fatto meccanicamente NUOVA (al massimo potrà avere qualche graffio lasciato da qualche parcheggio maldestro davanti all’edicola), che allestita con componenti revisionati e riportati anch’essi meccanicamente al NUOVO, dà come risultato quello di avere una mountain bike praticamente NUOVA (o, se preferite, a una mtb con qualche mese di vita che può averle lasciato qualche inevitabile segno, come DEVE avere qualunque bici da montagna che si rispetti), a un prezzo pari a meno di un terzo di un mezzo di pari qualità che esce dal negozio.

Bene, basta blaterare, lasciamo la parola alle immagini

Buona visione

Stefano Tuveri – Stormo Bi(ke)plani

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