Per verniciatura conservativa si intende il mantenimento della verniciatura originaria, eliminando tutti i graffi e le raschiature che nel corso di oltre trent’anni sono stati inevitabilmente fatti.
In realtà, in questo specifico caso si è aggiunto un altro problema. Franco (il proprietario) son sicuro che da ora in avanti scongiurerà chiunque dal dar retta ai vari tutorial online che “spiegano” che anche senza alcuna esperienza si può riverniciare un’astronave. Infatti il grosso del nostro lavoro è consistito nel correggere… le correzioni! Così Pietro (il nostro carrozziere) ha avuto il suo bel daffare per eliminare il trasparente e la vernice applicate seguendo il tutorial “costruisci anche tu la tua astronave in garage”.
Fortunatamente il “nostro” Pietro aggiunge alla professionalità due mani d’oro fuori dal comune, per cui si è riusciti ad ottenere un risultato eccellente. Di fatto, la verniciatura pur essendo “conservativa” (ovvero, come detto, mantenendo quella originaria), ha prodotto come risultato un telaio che sembra appena uscito di fabbrica.
A questo punto, poiché le mie parole rischiano di apparire di parte, la cosa migliore è lasciare spazio alle immagini che consentano a tutti di avere una descrizione oggettiva del lavoro fatto.
Vi riporto quindi il “diario fotografico” dei lavori, suddiviso nelle varie fasi, e vi saluto dandovi appuntamento alla prossima puntata del racconto di questo allestimento. Puntata in cui vedremo l’allestimento della Look Easy Rider, in cui le daremo la configurazione adatta per lunghe distanze e viaggi.
A prestissimo
Stefano Tuveri – Stormo Bi(ke)plani
IL TELAIO COME SI PRESENTAVA PRIMA DEI LAVORI
Il telaio, in acciaio, è in ottime condizioni non presentando criticità legate alla ruggine. La verniciatura presenta gli inevitabili graffi e scrostature legate a oltre trent’anni di attività, e soprattutto le imperfezioni dovute a un tentativo di verniciatura casalinga non riuscito esattamente benissimo
LE IMMAGINI DELLE FASI DI LAVORAZIONE
Trattandosi di una verniciatura conservativa, si è innanzitutto provveduto a salvaguardare gli adesivi originali, ovviamente introvabili oggi come ricambi. Si è quindi intervenuti sulle scrostature, così da eliminare tutti i principi di ossidazione. Il lavoro più importante è però stato l’eliminare la verniciatura “casalinga” e soprattutto il trasparente che è stato dato su tutto il telaio, creando gocce e irregolarità.
L’ultimo intervento è stato poi quello di sfumare in arancio le scritte, così da renderle meno “giocattolose” (le mtb delle origini avevano spesso livree quantomeno discutibili…) e rendere la livrea complessiva del telaio più elegante ed equilibrata
IL RISULTATO FINALE
Come al solito, Pietro non si smentisce nella sua abilità quando si tratta di riportare a nuovo anche il peggior ferrovecchio, figuriamoci quindi quando si tratta di lavorare su una mountain bike che, a dispetto degli oltre trent’anni, Franco ha comunque trattato con cura e costituiva un’ottima base su cui lavorare. Direi che il risultato finale non ha bisogno di parole, quindi mi fermo qui e lascio che siano le immagini a descriverlo

