LOOK EASY RIDER (3^ PARTE): L’OLANDESE VOLANTE E’ PRONTA AL DECOLLO

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Ed eccoci giunti alla fine di questo lavoro. Nella prima parte, come avete visto, abbiamo valutato insieme a Franco (il suo intrepido pilota giramondo) come intervenire.

Il lavoro che ci si presentava davanti era una bella sfida, perché si trattava di mettere mano a una mountain bike di fine anni ’80 che, stando agli slogan forumistico-pubblicitari, potrebbe al più essere usata per fare le commissioni in paese. E’ chiaro che, nel nostro gruppo e in tutto ciò che spazia da queste pagine al nostro hangar, queste dogmatiche sciocchezze non sono di casa, e quindi non ci abbiamo pensato due volte a metter mano alla veterana mountain bike Look.

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Il risultato è quello che potete vedere nelle foto qui di seguito, ovvero: una easy rider ottimizzata per affrontare viaggi, sia giornalieri (i classici lunghi itinerari) che di settimane o mesi.

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Il telaio in acciaio, robusto e flessibile, è quanto di meglio si possa avere su una easy rider, ovvero su una bici che deve affrontare viaggi e/o lunghi itinerari giornalieri su fondi stradali misti asfalto/sterrato. Questi telai li si trova sulle mtb prodotte fino agli anni’90, con buona pace di chi le ritiene buone solo per andare all’edicola.

Il lavoro di verniciatura conservativa del nostro Pietro “mani d’oro”, l’ha poi di fatto riportato a nuovo preservandone la verniciatura originale.

La componentistica è interamente di alta gamma, e una volta messa a punto è stata notevole la sensazione di precisione e affidabilità che l’easy rider ha restituito in fase di collaudo.

L’assetto è stato studiato e ottimizzato sulle misure antropometriche di Franco, privilegiando una posizione di guida bassa che minimizzi la resistenza aerodinamica. Le appendici al manubrio consentono di cambiare posizione di guida per consentire a braccia e busto di riposare quando fosse necessario (ma anche per abbassare ulteriormente la posizione di guida, ad esempio in caso di vento contrario che creerebbe altrimenti non pochi problemi di affaticamento su una bici che viaggia carica di bagagli).

La tramissione, manco a dirlo, è una 3x9v, con guarnitura 44-32-22 e cassetta 11-34. Abbiamo preferito avere il pignone 34 invece del 32 perché, anche se Franco dispone di una potenza specifica di soglia superiore ai 4W/kg (è un valore da agonista), su una bici che si porta dietro 20kg di bagagli fa comodo alleggerire ulteriormente il rapporto nelle salite impegnative.

Le ruote sono delle Mavic robuste e leggere, gommate con pneumatici Michelin del tipo “Race”, con battistrada perfetto per itinerari in cui si alternano asfalto e sterrato. Chiaramente, per ottimizzarne il rendimento, vanno gonfiati alla pressione adatta al tipo di fondo stradale che si deve affrontare, e infatti assieme alla mountain bike viene consegnata l’analisi personalizzata che, tra i tanti dati che mette a disposizione, contiene anche i valori di pressione da utilizzare in ciascun tipo di terreno.

Se il risultato tecnico colloca questa easy rider tra le bici d’alta gamma, quello estetico non è da meno, con il mix di colori arancio e nero che ricorda l’Olanda degli anni ’70, quella di Johan Cruijff.

Il nome con cui è stata battezzata questa easy rider è venuto pertanto di conseguenza: l’Olandese Volante!

Bene, direi che non è il caso di dilungarsi ulteriormente, anche perché gli aspetti tecnici che ci son dietro le nostre “cuciture su misura” li conoscete già e li trovate nei tanti articoli presenti sul sito. Lasciamo allora la parola alle immagini e… buona visione!

Stefano Tuveri – Stormo Bi(ke)plani

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3 pensieri su “LOOK EASY RIDER (3^ PARTE): L’OLANDESE VOLANTE E’ PRONTA AL DECOLLO

    1. Robusto e flessibile in quanto in acciaio che, con buona pace di tutti gli altri materiali, è quello che abbina al meglio queste due caratteristiche. Nel caso specifico di questo telaio, poi, si tratta di un telaio piuttosto spartano, senza spessori variabili, il che visto l’utilizzo (bici da viaggio, destinata quindi ad essere caricata e quindi sollecitata anche in zone del telaio che normalmente son quasi scariche e quindi possono avere una riduzione dei relativi spessori) è di fatto un vantaggio. Giusto per parlare coi numeri: questo telaio pesa circa 3kg, ma visto che è destinato ad essere caricato con non meno di 15kg di bagaglio, il fatto che pesi circa 1kg in più dei telai più “nobili” incide ben poco sul peso totale di bici+biker+bagagli, mentre invece dà dei vantaggi in termini di robustezza.
      Adesso dovrebbe essere chiaro
      Stefano Tuveri

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      1. Grazie mille Stefano! Allora credo che il telaio della mia 26 sia proprio così.. è scritto hi tensile tubing #007
        Non ho idea di cosa indichi il numero 007 però…

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