MANUTENZIONE E AGGIORNAMENTO MTB DI ALCUNI ANNI FA

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La Bianchi LT270 del ’97, completamente smontata e pronta per essere rimesssa a nuovo

Spesso ci capita di avere, in garage o in cantina, delle mountain bike che da anni son ferme a prendere polvere. Talvolta si tratta di quelle “imperdibili offerte” dei centri commerciali, sfasciatesi alla prima uscita, e in questo caso la cosa migliore da fare è buttarle via e recuperare spazio.

Altre volte, tuttavia, quelle bici sono dei mezzi validi, magari acquistati dieci o più anni fa, che con degli interventi di manutenzione minima possono essere “rimessi su strada” per svolgere egregiamente il loro lavoro.

La prima cosa da fare, dopo una prima pulizia di massima della mtb, è verificare l’usura della catena in quanto, quando questa supera un certo valore, consuma rapidamente i denti di corone e rocchetti, rendendoli inservibili. Nell’immagine, si vede come, utilizzando un calibro, si deve rilevare la distanza tra sei maglie della catena (presa tra i perni esterni). Quando la catena è nuova, questa distanza è pari a 132,4mm. Quando a causa dell’usura la distanza raggiunge i 133mm (ignorate l’indicazione di 132,6mm, eccessiva), la catena va sostituita.

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Schema per la verifica dell’usura catena

Si prosegue quindi col controllo dei vari componenti (centratura delle ruote, condizioni ed efficienza dei freni, regolazione del cambio), cui segue una breve prova su strada (intesa come pochi metri di pedalata), così da rilevare subito le eventuali anomalie più appariscenti.

A questo punto, si procede allo smontaggio pezzo per pezzo della bici, eventualmente eliminando fin da subito i pezzi inservibili. Infatti, anche nel caso la bici si presenti in buone condizioni e quindi immediatamente utilizzabile, è bene procedere alla pulizia e ingrassaggio di tutti i pezzi, perché il lungo inutilizzo ha senz’altro asciugato grasso e lubrificante (e utilizzare una bici non lubrificata vuol dire rovinarne i pezzi in breve tempo).

Di norma, salvo che la mtb sia stata trattata davvero male a suo tempo, si scoprirà che, una volta puliti e lubrificati tutti i pezzi e registrati freni e cambio, la nostra bici tornerà efficiente come non avremmo mai immaginato quando la vedevamo coperta da polvere e ragnatele.

Arrivati a questo punto, spetterà a noi decidere cosa voler fare con la nostra mountain bike, ovvero se tenercela così, oppure “regalarle” qualche nuovo componente che ci consenta di migliorarla. Per quanto mi riguarda, in questi casi procedo in questo modo: se la mtb ha un telaio piuttosto pesante (è il caso della mia Atala OS2300 del ’94, con un telaio che al tempo veniva considerato valido in quanto robusto, ma che pesa 3,2kg), la rimetto in efficienza, sostituendo i componenti usurati con altri di qualità medio-base (non avrebbe senso installare componenti di alta gamma, che hanno uno dei pregi principali nella leggerezza, in quanto questa verrebbe vanificata dal telaio pesante); se la mtb ha un telaio abbastanza leggero (diciamo dai 2,5kg in giù), ci metto mano aggiornandola e migliorandola anche con componentistica di alta gamma, ottenendo un mezzo adatto a qualunque tipo di escursione.

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La Bianchi LT270 del ’97 che, pur mantenendo il suo allestimento originale con componentistica Alivio e STX, pesa solo 11,2kg (compresi i pedali)

A tal proposito, scoprirete che molti telai in acciaio di 15-20 anni fa, utilizzati anche su bici di gamma medio-bassa, hanno un peso al di sotto dei 2,5kg, inferiore a quello che oggi si riscontra nei telai in alluminio di fascia medio-alta (in un prossimo articolo analizzeremo le leggende metropolitane che vorrebbero i telai in acciaio tecnicamente superati rispetto a quelli in alluminio e fibra di carbonio). Questo spiega perchè una mtb con telaio in acciaio di vent’anni fa, allestita con componentistica di gamma medio bassa, pesa meno di una mtb attuale con telaio in alluminio, allestita con componentistica di gamma medio-alta.

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La mia protoBianchi del ’98, modello SL470, che dell’allestimento originario mantiene solo il telaio e pochi altri componenti secondari

L’aggiornamento più “spinto” consiste nel mantenere della vecchia bici giusto il telaio e poco altro e, come vedremo, consente un forte risparmio rispetto all’acquistare una mtb nuova di pari qualità (più avanti vi riporto degli esempi dettagliati). Tuttavia, si può decidere di sostituire solo alcune componenti (oppure di sostituire tutto, ma per passi successivi, dilazionando così la spesa), e in questo caso con un centinaio di euro ci si ritrova una bici che ha cambiato faccia, sia per estetica che, cosa ben più importante per chi usa la mountain bike anche in condizioni impegnative, per efficienza.

Diciamo allora che, di norma, una delle prime cose che vale la pena sostituire sono le ruote. Le vecchie ruote, anche quelle considerate al tempo di discreto livello, erano piuttosto pesanti e, cosa ancor più importante, si decentravano e rompevano raggi con una certa facilità.

A seguire, poi, è opportuno valutare se intervenire sulla trasmissione, perché è una delle componenti della bici in cui ci son stati i maggiori miglioramenti tecnici. Non mi riferisco alla “innovativa” monocorona, ma alla grande precisione e fluidità dei sistemi comando-cambio e alla leggerezza delle guarniture e dei pacchi pignoni attuali. Inoltre, la sostituzione di questa componentistica consente di scegliere quali rapporti installare sulla propria bici (ovvero il numero di denti di corone e pignoni), in funzione dell’uso che se ne deve fare e del proprio livello di allenamento (vi suggerisco di leggere il nostro articolo in cui analizziamo le varie tipologie di trasmissione).

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L’Atala del ’92 di Riccardo che, opportunamente aggiornata e alleggerita, può affrontare qualunque tipo di escursione

Contemporaneamente, vanno valutati i freni, che su bici di 15-20 anni fa potrebbero essere del tipo cantilever, dignitosissimi ma che forniscono una potenza frenante inferiore a quella dei v-brake. Sui telai di una certa età, invece, di norma non ci sono gli attacchi per le pinze dei freni a disco (per quanto possano essere applicati degli adattatori), il che ci evita di dover valutare se installare o meno questa tipologia di freni.

Con questi primi “aggiornamenti”, la bici viene di fatto notevolmente migliorata sotto l’aspetto della funzionalità, portandola al passo con le migliori tecnologie attuali. Un ultimo intervento che si può fare, in quest’ambito, è l’installazione di una forcella ammortizzata in luogo di quella rigida. Se si decide di effettuare quest’operazione, bisogna verificare se il diametro del telaio è da 1” o da 1”1/8. Nel secondo caso, sono installabili senza problemi le forcelle di attuale produzione. Nel caso invece il telaio sia da 1” (che era lo standard fino a metà anni ’90), bisogna andare alla ricerca di una forcella con cannotto sterzo di questo diametro (che io sappia, le produce solo la RST), oppure ci si può rivolgere a un tecnico competente per sostituire il cannotto da 1”1/8 con uno da 1”. Tenete conto che, nel mercato dell’usato, si trovano in vendita delle forcelle ammortizzate in ottime condizioni e di elevata qualità, acquistabili al prezzo di una mediocre forcella nuova. Vale pertanto la pena valutare questa opzione, perchè con 50-80€ ci si può portare a casa forcelle che costano, nuove, 5-6 volte tanto.

Ci si può adesso dedicare ai rimanenti aggiornamenti, che interessano sella e reggisella, e poi manubrio e manopole. Le selle sono disponibili in una gamma vastissima che varia per peso (le più leggere arrivano a circa 150g) e comfort (possono essere più o meno rigide, con foro centrale o meno, e la preferenza è soggettiva). Rispetto a selle e reggisella delle mountain bike “pionieristiche” (estremamente massicci), quelli attuali consentono un risparmio di peso che può superare addirittura il mezzo chilo.

Per quanto riguarda il manubrio, e in particolare il suo attacco, le vecchie bici utilizzavano quello “a pipa”, che si innestava dentro il cannotto forcella filettato. Oggi invece sono prevalentemente in uso gli attacchi manubrio che si applicano direttamente sul cannotto liscio, tramite due viti a brugola. I manubri, decisamente più leggeri rispetto ai loro “antenati”, sono disponibili in diverse lunghezze, ma se si ha una mtb 26” è opportuno sceglierne uno al di sotto dei 60cm, evitando quelli enormi, superiori ai 70-75cm, che vengono utilizzati sulle 29” (le 26” non hanno bisogno di manubri così larghi, perché le loro ruote, più piccole e agili, vengono perfettamente gestite con manubri stretti). Con la scelta opportuna di manopole adatte alle proprie esigenze, può considerarsi completato anche l’aggiornamento di questa parte della bici.

A questo punto, il rinnovamento radicale della bici può ritenersi completato. Come potete vedere, l’unico componente superstite della mtb originaria è il telaio. A tal proposito, vi capiterà senz’altro di leggere, anche sulle riviste specializzate, che i telai di qualche anno fa sarebbero meno validi di quelli attuali, perché hanno differenti geometrie. A quest’argomento abbiamo dedicato quest’articolo sul confronto tra le geometrie dei telai ieri e oggi e, come potete vedere, queste presunte differenze sono in realtà inesistenti.

Bene, per completare il discorso, vi riporto di seguito tre elenchi di componenti coi quali potete aggiornare le vostre bici (il suggerimento è di scegliere un aggiornamento più o meno costoso, proporzionalmente a quella che è la qualità del telaio della vostra mtb, qualità che incide molto nel valore complessivo della bici):

Col primo elenco, e una spesa di circa 400 euro, otterrete una mtb solida e affidabile del peso di circa 13kg che, acquistata nuova, vi costerebbe circa 900-1000 euro.

Col secondo elenco, e una spesa di circa 500 euro, otterrete una mtb di qualità molto buona e del peso di circa 12kg che, in negozio, vi costerebbe circa 1400-1500 euro.

Con l’ultimo elenco, e una spesa di circa 800 euro, la vostra mountain bike aggiornata sarà di ottima qualità, con un peso di circa 11kg, ed equivarrà a bici che hanno un costo di circa 2000-2200 euro.

IMPORTANTE: i costi sono calcolati sulla base dei prezzi del negozio tedesco RoseBikes, giusto perchè è uno di quelli in cui col nostro gruppo compriamo più spesso e che reputo conveniente e serio (ed è fornitissimo anche di componenti per bici di parecchi anni fa); tuttavia, per ciascun singolo pezzo, è possibile “spuntare” in rete prezzi ancora più bassi. Inoltre, specie per i componenti non soggetti a particolare usura, si può ricorrere ad articoli di seconda mano, con ulteriore forte risparmio.

 

NEL CASO CI SI VOLESSE LIMITARE A SOSTITUIRE SOLO I PEZZI USURATI DELLA PROPRIA BICI, PRENDETE A RIFERIMENTO I COMPONENTI DEL PRIMO ELENCO (ECONOMICI E AFFIDABILI). DI NORMA, IN QUESTO CASO, CON UNA SPESA DI POCHE DECINE DI EURO SI RIMETTE LA MOUNTAIN BIKE IN PERFETTA EFFICIENZA

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IL PRIMO FONDAMENTALE ACQUISTO E’ UNA CASSETTA CON TUTTI GLI ATTREZZI PER SMONTARE LA MTB FINO ALL’ULTIMO BULLONE, COME QUESTA

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SUGGERIMENTO PER L’ACQUISTO DELLA FORCELLA:

vale la pena rivolgersi al mercato dell’usato (ad esempio tramite ebay) perchè è possibile, con una spesa di 50-90€, acquistare forcelle di elevata qualità in ottime condizioni, i cui modelli equivalenti, nuovi, costano 5-6 volte tanto

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SPESA DI 400 EURO (VALORE BICI 900-1000 EURO):

Sella

Reggisella

Ruote

Forcella

Serie sterzo

Attacco manubrio

Comandi cambio

Leve freno

Freni v-brake

Guarnitura

Pacco pignoni

Deragliatore

Cambio posteriore

Manopole

Catena

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SPESA DI 500 EURO (VALORE BICI 1400-1500 EURO)

Sella

Reggisella

Ruote

Forcella

Serie sterzo

Attacco manubrio

Comandi cambio

Leve freno

Freni v-brake

Guarnitura

Pacco pignoni

Deragliatore

Cambio posteriore

Manopole

Catena

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SPESA 800 EURO (VALORE BICI 2000-2200 EURO)

Sella

Reggisella

Ruote

Forcella

Serie sterzo

Attacco manubrio

Comandi cambio

Leve freno

Freni v-brake

Guarnitura

Pacco pignoni

Deragliatore

Cambio posteriore

Manopole

Catena

12 pensieri su “MANUTENZIONE E AGGIORNAMENTO MTB DI ALCUNI ANNI FA

  1. Buongiorno a tutti voi,
    dopo essermi imbattuto casualmente nel sito bikeplani, desidero fare i miei complimenti a Stefano Tuveri: i suoi articoli sono ben fatti e, seppur tecnici, molto comprensibili. Ha indubbiamente delle ottime doti da divulgatore!

    Dopo aver letto vari articoli, vorrei fare una domanda a Stefano:
    possiedo una MTB front di fascia bassa della Cube, ma mi sono stufato di fare il periodico spurgo dei freni a disco e del peso in eccesso dato da una forcella Suntour di fascia bassissima, più ingombrante che utile.
    Vorrei poter tornare ad una bicicletta più semplice, più leggera e con manutenzione minima, considerando che pratico su sentieri facili e, dove ho difficoltà, non mi vergogno di scendere dalla bici.

    Premesso ciò, in un’ottica di semplicità e affidabilità, quale MTB attualmente a catalogo potrebbe soddisfare le mie esigenze? Oppure quale telaio potrei acquistare (mi vengono in mente bici come surly…)
    Se si potessero trovare ancora, acquisterei una bici senza forcella ammortizzata, con V-brake e ruote da 26, ma sul nuovo penso non esista nulla. O mi sbaglio?
    Non vorrei cercare nell’usato perché non ho competenze per poter valutare lo stato di un telaio.

    Grazie per l’eventuale aiuto che vorrete darmi.

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    1. Buongiorno Giacomo, vedo di rispondere alle tue domande in modo esaustivo.
      Innanzitutto, come avrai già visto leggendo gli articoli su questo sito, la filosofia che applichiamo a una situazione come la tua è: “nella mtb, tutto ciò che non serve non solo è inutile, ma è penalizzante”. Come hai sottolineato tu, non ha senso utilizzare freni a disco che ti costringono a periodica manutenzione non banale, quando coi v-brake avresti stessa potenza frenante (con buona pace di chi afferma il contrario ma senza poterlo dimostrare). Analogamente, se percorri fondi stradali “facili”, una forcella ammortizzata di bassa gamma diventa una zavorra di cui si può fare a meno (le Suntour di bassa gamma sfiorano i 3kg di peso, laddove una forcella rigida economica pesa circa 1kg).
      Dove reperire una mtb nuova con le caratteristiche che cerchi tu? Fino a 4-5 anni fa potevi trovare 26″ economiche ma affidabili, di peso poco sopra i 13kg (compresi i pedali), a un prezzo di circa 300€.
      Oggi purtroppo non è più così; ho potuto constatare di persona che i modelli “base” da 26″ di marchi affidabili come la Legnano, pesano ben 17kg (!!!). Un peso spropositato che viene anche difficile capire da cosa derivi, dato che per appesantire di oltre 3kg i modelli base di 4-5 anni fa che ti ho citato prima (che comunque avevano componentistica economica e pesante), l’unica possibilità era riempire il telaio di piombo…
      Qual’è la soluzione che ti propongo? Senza dubbio quella di cercare un modello usato.
      Ma non un usato di fascia media o alta. Cerca un usato di quei modelli “base” di 5-10 anni fa (ed eventualmente anche più datati).
      Come avrai visto nel nostro sito, abbiamo descritto alcuni aggiornamenti, o anche delle revisioni integrali, di mountain bike acquistate per 50€.
      Il suggerimento è quello di puntare proprio a uno di quei modelli (sono ottimi i Bottecchia o i Legnano, che avevano telai del peso di poco più di 2kg anche nei modelli base), e poi di lavorarci un po’ su.
      Se poi volessi il nostro supporto, potremmo cercarti un usato di quelli citati (metti in conto 40-60€ di spesa), e poi decidere insieme a te come intervenire. Tieni conto che, in genere, su quelle bici si interviene sostituendo la trasmissione (in tutto o in parte), eventualmente montando dei v-brake migliori (coi Deore te la cavi con 30€), e se proprio vuoi cambiarle faccia (e peso) con due ruote nuove (cerchi Mavic + mozzi Deore, per circa 120€).
      Diciamo che, con una spesa dai 200€ ai 300€, compresa la mano d’opera, ti porti a casa una mtb che vale ben più del doppio.
      Per qualunque domanda o informazione, scrivi pure qui.
      Un saluto
      Stefano Tuveri

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      1. Grazie mille per il dettagliato parere!
        Concordo con quanto dici e prima di procedere nella direzione da te indicata, vorrei conoscere la tua opinione su una seconda soluzione:

        cosa ne pensi se tenessi la mia Cube Analog del 2009 e sostituissi la ridicola forcella suntour con una rigida (carbonio o acciaio) e i freni con un impianto a dischi meccanico oppure v-brakes?

        In questo modo salverei un telaio tutto sommato abbastanza leggero e manterrei trasmissione e ruote che, seppure non di alto livello, sono comunque Shimano Deore e Shimano HB-RM65/FH-RM65
        (Il telaio ha già la predisposizione per i v-brakes).
        Le ruote sono Alex Rims ZX 24.

        Attendo il tuo parere e grazie ancora per l’assistenza!

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        1. Sicuramente, con la Cube Analog, hai la soluzione già in casa senza bisogno di cercare altro. Tra l’altro, hai una componentistica affidabile (il gruppo Shimano Deore è senza dubbio il migliore come rapporto qualità/prezzo, e in generale anche la compnentistica Shimano “base” non ti lascia a terra, con buona pace di chi afferma il contrario raccontando balle).
          Se intendi sostituire i disco idraulici, lascia stare i meccanici e passa ai v-brake (come ti avevo accennato, con 30€ ti porti a casa la coppia di Deore).
          Per la forcella, se l’utilizzo prevalente della mtb sarà su fondi stradali facili, passa alla forcella rigida, prendendo un modello in acciaio (con circa 20€ te la cavi, il peso è circa 1kg).
          Se invece pensi di utilizzare la mtb anche su fondi irregolari, il consiglio è di tenere comunque una forcella ammortizzata. Noi acquistiamo spesso su ebay.uk delle Marzocchi di seconda mano; talvolta hanno necessità di una revisione, ma con 50-60€ ci si porta a casa modelli che quando usciti erano i top di gamma a catalogo, e che ancora oggi possono essere considerate tali (e quindi equivalgono a forcelle nuove da 7-800€).
          Per il resto, lascia perdere tutti i “maghi” che ti racconteranno che la tua mtb ha geometrie superate (è una sciocchezza senza fondamento, ne fisico ne geometrico, come ho spiegato in un articolo dedicato al tema).
          Hai inoltre un telaio che probabilmente sarà poco più di 2kg (e quindi leggero), e che se un giorno dovessi decidere di alzare la qualità della componentistica, costituirà un’ottima base.
          Un’ultima cosa sulla trasmissione: oltre a suggerirti di verificare lo stiramento della catena già dopo i 1400-1500km (e aspettarti di doverla sostituire intorno ai 2000km, per non rovinare corone e pignoni), valuta se hai bisogno di “razionalizzare” i rapporti, ovvero dimensionarli sulle tue esigenze. Essendo un modello del 2009, probabilmente avrà una guarnitura 44-32-22 (la guarnitura perfetta, che ti garantisce ti coprire l’intero spettro di rapporti possibili, con tanti saluti alla monocorona). Valuta invece i pignoni a tua disposizione, e soprattutto, nel caso non dovessero essere 9v, il consiglio è di prendere in considerazione un loro aggiornamento (anche coi 7v vai dappertutto, ma dipende dalla gamba di cui disponi).
          Se hai domande sulla trasmissione, scrivi pure qui

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  2. Perfetto, potrei iniziare le modifiche secondo le tue indicazioni.
    La trasmissione direi che è ottimale per me, quindi la lascerei così.

    Gentilmente potresti indicarmi esattamente cosa dovrei comprare? I vari pezzi con il relativo nome intendo.

    1) FRENI
    Pinze? Pattini? Cavi? Tubi?

    2) FORCELLA RIGIDA
    Quale dovrei prendere? Dove?
    Devo verificare le geometrie rispetto alla suntour montata o non serve?

    Capitolo ruote: se metto i v-brakes come devo comportarmi con le attuali ruote, devo rimuovere i dischi o devo cambiare le due ruote?
    Nel primo caso, come si fa?
    Nel secondo caso, puoi gentilmente indicarmi marca e modello?

    Grazie per l’assistenza e la cortesia!
    Giacomo

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    1. Giacomo, nei precedenti messaggi ti ho dato le “dritte” per costruirti al meglio la tua mtb. Inoltre, negli articoli che ho messo a vostra disposizione qui sul sito, trovi diversi lavori analoghi da cui prendere spunto e aiuto.
      Il lavoro di supporto passo-passo, con scelta dei pezzi ed eventualmente istruzioni per il loro montaggio, fa invece parte dei lavori che i biker commissionano al nostro laboratorio, e sia per rispetto nei loro confronti (che per avere questo servizio pagano) che per il fatto che questo è il mio lavoro, non posso fornire tempo e professionalità gratuitamente. Prometto tuttavia che il giorno che diventerò miliardario, e il mio lavoro non mi sarà più indispensabile per guadagnarmi il pane, anche questo supporto verrà fornito a costo zero.
      Piuttosto, per quanto riguarda le ruote, dovrai prenderne un paio con cerchi appositi per v-brake (e quindi con piste frenanti, assenti nei cerchi per disco)

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      1. Capisco.
        Purtroppo ci separa una distanza geografica incolmabile, altrimenti mi sarei rivolto a te per tutto. A pagamento s’intende.

        A mia discolpa posso dire che mi sono permesso di chiederti i nomi dei componenti perché nel sito hai inserito link a precisi prodotti che, però, non sono più visualizzabili causa link interrotti o pagine non più disponibili.

        Ti ringrazio per la cortesia e la pazienza, cercherò di arrangiarmi.

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    1. Buongiorno Andrea, il mio suggerimento è di prendere i Deore.
      Motivi?
      – costano circa la metà
      – sono affidabilissimi e resistenti (dopo anni di utilizzo, non mostrano alcun gioco ne segni di usura)
      – hanno un braccio leggermente più lungo dei Tektro, 107mm vs 102mm, il che si traduce in maggiore potenza frenante (+5%, niente di trascendentale, ma comunque più potenza)
      – hanno una molletta per il ritorno che fa leva più in alto, e questo significa sollecitare meno il punto in cui è incernierata (ovvero, minore usura e maggior durata senza che il sistema di ritorno perda di efficacia)
      Vai di Deore, con 30€ ti porti a casa una coppia di pinze che non avrà mai fine
      Stefano Tuveri

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  3. Ciao, qualche settimana fa abbiamo parlato della mia marin bear valley SE con forcella rigida e tubo sterzo da 1″ 1/8. Se volessi montare una forcella ammortizzata “vintage” che modelli mi consiglieresti di cercare su ebay? Marzocchi bomber? che differenza ci sono tra i vari modelli? Z1, Z2 etc… Alternative di altri brand tipo rock shock, manitou?
    Infine, quali sono i valori di mercato che vanno considerati equi per l’acquisto?
    Grazie in anticipo per i chiarimenti

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    1. Ciao, ti dico innanzitutto che, se da un lato anche gli altri marchi hanno di sicuro dei modelli che possono andar bene al caso tuo, ti risponderò limitandomi alle Marzocchi perché sono le forcelle di cui ho la conoscenza più approfondita.
      Tieni conto innanzitutto di una cosa: dal 2006 c’è stata sulle Marzocchi la transizione dal sistema a bagno d’olio aperto, a quello in cui entrambe le sezioni, idraulica e pneumatica, sono realizzate in cartucce. Questo significa che, se da un lato le cartucce hanno sostanzialmente eliminato i periodici trafilamenti d’olio delle forcelle di “vecchia” concezione (che comportavano la sostituzione delle guarnizioni), dall’altro quando c’è da intervenire sulle cartucce (cosa che capita, anche se con minore frequenza, su quella della sezione idraulica) l’intervento è più complesso della semplice sostituzione delle guarnizioni e richiede una competenza specifica che spesso non hanno i generici ciclomeccanici.
      Se sei orientato sulle forcelle ante-2006 (bagno d’olio aperto), ti suggerisco i modelli Marzocchi della serie MX (successivi alle varie serie Z), dal funzionamento morbidissimo e una qualità paragonabile a ciò che oggi, nel mercato del nuovo, paghi 300€. Quanto sei disposto a pagare per queste forcelle, usate, dipende un po’ anche da te. Diciamo che con 50-60€ puoi portarti a casa una di queste forcelle, su cui di norma è necessaria una manutenzione ordinaria (cambio d’olio, e magari verifica complessiva di funzionamento, alle volte non sia necessario anche un cambio delle guarnizioni). Io farei comunque in modo, compresa la manutenzione, di non superare i 100€ complessivi.
      Tieni anche conto che queste forcelle hanno i perni per i freni amovibili, e talvolta quelle che trovi in vendita non li hanno. In questo caso, li devi comprare nuovi, e costano circa 25€, per cui potendo scegliere è decisamente meglio portarsi a casa una forcella che disponga già dei perni.
      Riguardo alle forcelle post-2006, va detto che fanno parte di quelle di nuova generazione. L’adozione di cartucce in cui son racchiuse le due sezioni, idraulica e pneumatica, ha consentito di dotarle di tutta una serie di regolazioni che consentono davvero di avere una forcella tagliata su misura per se. Sono a tutti gli effetti forcelle che se la giocano alla pari con quelle di attuale produzione, e anzi consentono alcune regolazioni “di fino” poi abbandonate in quanto rendevano più complessa la manutenzione periodica (e più costosa la loro produzione, e dato che i produttori hanno sempre un occhio al portafoglio le hanno fatte sparire sostituendole con “innovazioni” che in realtà sono delle semplkificazioni che le hanno impoverite, con buona pace degli spot a corredo).
      A tal proposito, sulle forcelle Marzocchi di alta gamma, trovi la possibilità di montare i perni per v-brake nei modelli fino al 2008 (nei modelli di gamma inferiore, invece, i perni son rimasti presenti anche per alcuni anni successivi). In questo caso, per il prezzo “equo”, vale quanto detto prima, ovvero che è difficile stabilire in modo oggettivo un “giusto prezzo” per un articolo usato. Diciamo che, se ti porti a casa dei modelli di alta gamma come una Corsa o una Marathon, stai prendendo forcelle che al tempo costavano 7-800€ di listino, e che ancora oggi valgono almeno quel prezzo, se raffrontate col mercato del nuovo. Io punterei ad acquistarle non spendendo complessivamente più di 140-150€, mettendo in conto circa 90-100€ per l’acquisto in se, e qualche decina di euro per la probabile manutenzione di cui dovessero avere bisogno

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